Incontro su Maria Forte
IL TEATRI SPERIMENTÂL DI VILE e LE ASSOCIAZION CULTURÂL EL TOMÂT
cusin discors ator di
MARIA FORTE
Femine furlane fûr dal ordenari
COLLOREDO DI MONTE ALBANO
Ala Ovest del castello
Venerdi 8 Marzo 2013 ore 20.45
L' incontro di venerdì 8 marzo al castello di Colloredo vuole offrire un percorso per scoprire e conoscere l'opera letteraria di Maria Forte, una donna friulana nata alla fine dell'ottocento che
seppe fare della lingua friulana, scandagliata e vissuta nelle sue pieghe più schiette e nascoste, uno strumento per dire ogni moto dell'animo umano. Donna scrittrice, ruppe le barriere e si pose contro la rigidità di schemi che volevano il mondo e la lingua friulana retorici ed oleografici. Andò controcorrente e portò il friulano tra le voci di un'Italia composita, espressa dai cosiddetti “dialettali ultimi”, in continuo fermento, in continua evoluzione, in continua ascesa... asciutti, nervosi, umorosi, intenti ad esprimere con un dialetto ridotto all'osso ogni sentimento e movimento dell'anima” pubblicando insieme a Sciascia, a Volpicelli, a Chiara.
Donna di cultura, seppe attingere ad ogni parola della sua gente, come auspicato da Pier Paolo Pasolini, trovando nella lingua parlata dal popolo, attentamente ascoltata e minuziosamente trascritta, lo strumento per raccontare e per liberare sentimenti e personaggi; scelse con conoscenza e coscienza il friulano, come lei stessa disse: “scrivo in friulano perchè ogni sentimento ed ogni immagine nascono in me congiuntamente alla parola friulana”... “se il mondo della poesia è quello della nostra incondizionata libertà, non può esso esprimersi che nella lingua nativa”. Attraverso letture curate dagli attori della Compagnia del Teatro Sperimentâl di Avilla di Buja, che da decenni interpretano la voce di questa donna, e la narrazione di Laura Nicoloso, il pubblico sarà accompagnato a condividere la sua tensione poetica, il suo verismo, la compenetrazione panica con ogni creatura. L'Associazione Culturale “el tomât” presenterà la raccolta “Vôs disdevore”, edizione anastatica di una copia illustrata e con traduzioni vergate a mano dalla stessa autrice.